”Ricordo con dolore e affetto il grande Matteo Fusilli – ha dichiarato Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF Italia – che in tutte le cariche ricoperte si dimostrò un grande amico della natura, senza trascurare la vicinanza alle popolazioni locali, considerate la base per ogni intervento protezionistico. A lui il WWF deve l’impegno nella creazione e gestione del Parco Nazionale del Gargano e il supporto per la realizzazione della magnifica Oasi di Lago Salso. Il suo equilibrio, la sua innata simpatia, la sua concretezza ci mancheranno”. ed è infatti difficile accettare che “il Presidente” come scherzosamente lo chiamavamo, non ci sia più.

Matteo ha rappresentato con tenacia e consapevolezza il Parco, ha risanato le fratture e i timori strumentalmente indotti dalla malapolitica nelle popolazioni, ha rilanciato l’idea e l’orgoglio di vivere in un’area protetta. Non ha mai accettato facili e inopportune alleanze con quanti, in primis mondo venatorio e esponenti politici locali, riproponevano lo sterile e provocatorio ritornello della riduzione del perimetro del parco. Matteo ha promosso l’Osservatorio naturalistico e il Centro Fauna Selvatica del Parco del Gargano, istituti che hanno prodotto moltissime ricerche e strumenti utili a tutelare e conservare la biodiversità nell’area protetta. Con Matteo il Parco Nazionale divenne l’esempio evidente che tutelare il territorio può rappresentare l’unica occasione di riscatto sociale del Gargano. Ma su tutte le decine e decine di iniziative, di certo va ricordato il suo impegno per tutelare e rilanciare quel meraviglioso scrigno di biodiversità che era l’ex Daunia Risi, fino ad allora luogo di lugubri mattanze e festini di caccia. Fu lui a cambiare il nome in Oasi Lago Salso e a spingere per il recupero e la fruizione dell’area, realizzando le prime e finora uniche strutture di accoglienza per i visitatori e mille iniziative di ricerca e tutela. Con lui nacque l’idea di riportare la Cicogna bianca sul Gargano e di utilizzare l’oasi come base per la realizzazione di questa reintroduzione. Più amaro è stato il sogno incompiuto di riportare nel Parco la bellissima anatra dal becco blu, un progetto che sotto la sua guida stava raccogliendo i suoi primi frutti e che fu pervicacemente boicottato subito dopo la fine del suo mandato, nel solco della quasi scientifica opera di cancellazione dell’operato del miglior presidente che allora il parco potesse avere.

Rimane il rammarico e la tristezza nel pensare che un suo secondo mandato avrebbe rafforzato le azioni di sviluppo economico in armonia con la tutela della biodiversità che erano state avviate, come ad esempio la sua ultima e più faticosa opera, quella di realizzare il Piano del Parco, che con coraggio e determinazione egli ha voluto far elaborare, malgrado l’ostruzionismo di parte consistente del mondo politico e imprenditoriale della Provincia di Foggia, e che ancora oggi giace in qualche cassetto della Regione Puglia in attesa di approvazione. Di certo, caro Matteo, noi non ti dimenticheremo: i tuoi sogni sono anche i nostri, continueremo a lottare seguendo quel tracciato di fertile e concreta utopia per garantire alle future generazioni la possibilità di vivere in armonia con la natura in questa meravigliosa e tragica terra.